giovedì 14 luglio 2011

Le cose profonde amano la maschera

Già.
La verità è che mostrare i propri sentimenti (se non si è sul set di Beutiful) è segno di debolezza, fragilità e conduce chi lo fa all'emarginazione ...
Nessuno vuol sentire parlare qualcuno di quanto creda in Dio -la messa della notte del  24 dicembre è solo il preludio per ritrovarsi con gli altri fighetti della città, scambiarsi gli auguri ed andare in disco per poi slinguazzarsi nel bagno del locale di turno-; nessuno vuol sentire parlare qualcuno della pena che si può provare in fondo al cuore alla vista dei barboni -chiamati adesso clothard solo per dare un tocco di eleganza e quasi profumare "quello là, che puzza!",  volendo far credere ma non credendoci davvero che il loro modo di vivere sia quasi una scelta di vita-;  nessuno vuol sentire dire che sono le piccole cose a fare la felicità, come i gesti delicati, i sorrisi, aiutare gli altri, la bontà di cuore e la purezza d'intenzione -perchè non bisogna accontentarsi di quello che si ha! non bastano mai la macchina di lusso, una vita agiata, essere bellissimi (fisicamente), avere un brillante futuro da avvocato, insomma poter essere come il modello protagonista della pubblicità del profumo di di paco rabanne ed avere tutto, donne comprese figuriamoci!, con un solo schiocco delle dita... non è ancora tutto!!!
Allora non rimane che una cosa da fare.
Non parlarne...semplicemente perchè gettare perle ai porci è davvero uno spreco... Oppure sopportare gli sghignazzi e le risate meschine che sento alle spalle o nell'altra stanza quando lo faccio io dovendo poi fare necessariamente uso di debridat per la gastrite nervosa...

MozzarellainIQ

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